CONSULENZE INDIVIDUALI E DI GRUPPO

GUARDA IL VIDEO SOTTO IN CUI TI RACCONTO CHE COS’È LA MINDFULNESS E COME TI PUÒ ESSERE DI AIUTO ⬇️

📌 QUESTI SONO ALCUNI DEI NUMEROSI BENEFICI DELLA MINDFULNESS:

✅ DIMINUZIONE DELLO STRESS E GESTIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE come ansia e stress

✅ UNA PRATICA PER IMPARARE A LASCIARE FLUIRE PENSIERI, EMOZIONI E SANSAZIONI DISTURBANTI E RILASSARE MENTE E CORPO

✅ UN ALLENAMENTO PER LA MENTE PER MIGLIORARE LA CONCENTRAZIONE, LA FORZA DI VOLONTÀ E LA CONSAPEVOLEZZA CORPOREA ED EMOTIVA

✅ UNA PRATICA PER IMPARARE A VIVERE NEL QUI ED ORA E DIVENTARE PIÙ CONSAPEVOLI DEI PROPRI AUTOMATISMI CHE TENDONO A CREARE LE STESSE SITUAZIONI, SOPRATTUTTO NELLE SUE PARTI DISFUNZIONALI

✅ UN MODO PER RISPONDERE IN MANIERA PIÙ EQUILIBRATA E FUNZIONALE AI PROBLEMI E AGLI OBIETTIVI QUOTIDIANI


📌 L’ORIGINE

La mindfulness è un insieme di pratiche meditative basate sul respiro consapevole. 

Questo tipo di meditazione ha una storia antica di oltre 2.500 anni ed affonda le sue origini nelle tradizioni buddiste e nella meditazione Vipassana. La mindfulness non è una religione e possiamo definirla come una filosofia di vita, al di là degli esercizi utili alla connessione profonda nel qui ed ora. 

La mindfulness la si può praticare in diversi modi, anche se nei percorsi si utilizza principalmente una sedia o un panchetto da meditazione. Gli esercizi possono essere svolti in qualunque momento e non solamente a casa o quando ci si trova nelle condizioni ottimali. 

In sintesi, la tradizione buddista definisce la mindfulness come: 

La consapevolezza del momento presente (qui ed ora),

 in modo intenzionale e non giudicante.

Quindi le tre caratteristiche fondamentali della mindfulness sono: l’intenzionalità, il qui ed ora e il non giudizio.


📌 IN COSA CONSISTE

Essenzialmente la mindfulness è un lavoro che si basa, come pratica fondamentale, sull’osservazione consapevole del respiro, per poi svilupparsi in altri esercizi che coinvolgono il corpo, i 5 sensi, i pensieri e l’immaginazione. Il suo creatore per quanto riguarda i protocolli applicabili nel mondo occidentale (da qui il termine Mindfulness), è Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare statunitense.

Il concetto chiave che ruota attorno alla pratica meditativa è: disidentificazione.

La mindfulness è come un allenamento. Attraverso questi esercizi si impara ad accogliere, osservare e lasciare andare senza giudizio ma prendendone coscienza, qualsiasi prodotto mentale come pensieri, immagini, dialogo interno, oppure emozioni e sensazioni corporee che si sperimentano durante la meditazione.

Disidentificazione significa non esser guidati e controllati dai pensieri, le emozioni, o le preoccupazioni che determinano il nostro stato d’animo, ma osservali in modo neutrale cogliendone il flusso continuo.

Immagina di trovarti sulla sponda di un fiume con i piedi in acqua. Senti tutte le sensazioni che ti provoca l’acqua e percepisci se è calda o fredda, se è profonda o superficiale, oppure vedi se è limpida o torbida. Osservi lo scorrere continuo dell’acqua, ne percepisci la potenza ma non ne sei travolto. Immagina ora lo stesso processo quando sei in contatto con le emozioni o i pensieri pressanti, fastidiosi o dolorosi che ti accompagnano in certi momenti.

Disidentificazione significa osservare l’esperienza per quella che è, lasciando fluire ciò che transita dentro di te e al di fuori di te.

La fase più importante e che determina la non identificazione è quella del non giudizio. È questa fase che permette la neutralità dall’esperienza, per poterla vedere e sentire per quella che è rimanendo nel flusso del qui ed ora. 

Il primo passo del processo meditativo è: diventare consapevoli di come siamo stati inconsapevoli, ma in modo non giudicante.