Sì o No? Aspetti mentali ma non politici.

Una riflessione in questo periodo in cui siamo bombardati da notizie, video, manifesti sul referendum del 4 dicembre. Questo articolo non vuole entrare nel merito del referendum e né voglio dire se sia più giusto votare sì, votare no, oppure non andare. Queste sono considerazioni personali. Ora vorrei che mi seguiste brevemente in un ragionamento un po' più in profondità, cercando di capire cosa c'è dietro e intorno a tutto questo:

Vi ricordate i famosi giochi di prestigio che si vedevano in TV qualche anno fa? 

Ora se ne vedono meno, ma se pensiamo al modus del gioco di prestigio, dobbiamo dire che la magia o l'illusione avveniva lontano dagli occhi dello spettatore. Per cui per scoprire il trucco occorreva rimanere svegli e attenti, ma non dove "il mago" portava il nostro sguardo, bensì intorno a lui.

Quello che voglio dire è questo: nonostante sia importante, la questione referendum rischia di allontanare lo sguardo da ciò che in realtà è fondamentale per ognuno di noi. Cioè badare a sé, continuare a raggiungere i propri obiettivi o stabilirne altri, curare le relazioni più care e agire sulla propria autonomia. Lavorare sulla propria autonomia, che corrisponde alla capacità di scegliere in base al proprio vero sé, va in contrasto con il seguire l'arena politica del sì o del no, diventata ormai una sorta di scontro tra tifoserie tipica del calcio. Con cori, striscioni e colpi di scena.

Secondo punto: ogni cosa è interdipendente. Nel senso che ciò che tu senti, esprimi, dici o fai, influisce sull'ambiente intorno a te. Noi esseri umani siamo incessantemente immersi in gruppi. Che lo vogliamo oppure no, è così. Gruppi primari come la famiglia, ma anche altri gruppi come: gruppi di lavoro, amici, comunità. C'è chi sostiene i concetti che ora ti espongo, da un punto di vista delle religioni, della legge di attrazione, oppure dei campi energetici. Ognuno ha il suo credo ma la cosa certa è che se siamo immersi in sentimenti negativi come: rabbia, tensione, risentimento, frustrazione, noi, la nostra realtà e le nostre relazioni saranno inquinate da questi sentimenti negativi. 

Conclusioni: Informati e prendi la tua decisione in merito al referendum perché è comunque una cosa importante. Fatto ciò, allontanati da arene e scontri tra tifoserie che servono solo ad alimentare tensione e battaglia. Fai il punto della tua vita come se fossi su una collina per osservare meglio la situazione, poniti degli obiettivi, cura le relazioni e lavora sulla tua autonomia. Dopo anni di studi, esperienze personali e con le altre persone, ho maturato un'idea: Pensare un po' più a sé, non è egoismo come spesso ci hanno insegnato, ma significa avere la capacità di discriminare quando aiutare (ed è bellissimo farlo in piena coscienza) e quando prendersi cura di sé. Sentimenti positivi per sé e per gli altri, influiscono in modo positivo nei gruppi in cui siamo. Ricorda che se non si è centrati su di sé, o il più possibile equilibrati, non è possibile nemmeno essere di aiuto a chi si vuole bene. 

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